Ti ci è voluta una vita per capire che non avevi capito nulla. Poi in soli sei mesi hai ingoiato litri di felicità e ansia tali da tramortire un cavallo da tiro e ne sei uscito magicamente illeso. Hai scoperto che puoi dimenticare di bere e di mangiare per tre giorni e sopravvivi lo stesso. È stato quando tua moglie è entrata in ospedale.
Hai capito cosa vuol dire guardare qualcuno che ti parla a 10 centimetri di distanza e non capire neanche una parola di quello che ti sta dicendo. È stato quando l’infermiere ti ha messo fra le braccia un fagotto di telo verde con dentro tre chili e 250 grammi di vita e due piccoli occhi sbarrati che ti fissavano.

Hai imparato a guardare tua moglie con occhi colmi di ammirazione per i miracoli che una donna è capace di fare.

Adesso sei capace di svegliarti in piena notte per un rumore che arriva dalla culla. Hai imparato a preoccuparti per qualcuno che dipende completamente da te e hai scoperto che ti piace. Hai anche imparato a mangiare, a lavorare, a fare tutto con una mano sola…

Hai imparato che quando un cliente sostiene: “Questo lavoro è di vitale importanza” probabilmente sta dicendo una cazzata, perché le cose di vitale importanza sono altre.
Hai visto la casa popolarsi di oggetti colorati che suonano e fanno rumore. Trovi bavaglini ovunque e ti sei accorto che, misteriosamente, tutte le porte hanno cominciato a cigolare e lo fanno più forte quando la piccola dorme.

Lo stendibiancheria fuori dal tuo balcone è pieno di tutine colorate e le tue camicie non sono più perfettamente stirate ed hanno sempre tracce di umido sulla spalla sinistra.

Ma soprattutto, hai imparato a non correre. Quando sei per strada per portarla a passeggio, devi rallentare il passo, fermarti, darle il tempo di guardare, assaporare, imparare. Tu stesso stai notando angoli della tua città che prima ti scorrevano addosso. E non è tutto brutto. È solo che le cose belle devi avere il tempo di scovarle.

Hai imparato a sorridere agli sconosciuti quando incroci una culletta e adesso ti sembra naturale andare al parco e parlare di cacca e pappe.

Ora le tue cose continuano ad ammassarsi in angoli nascosti della casa e intanto una macchia di vernice colorata si è allargata ovunque, impregnando di nuova vita tutto quello che ti circonda, compreso te stesso.

Tutto questo in sei mesi. Eppure pensavi di sapere tutto…

Di Salvatore Viola

Scrivo per professione e scrivo per piacere, ma scrivo anche perché ho la tremenda necessità di farlo. Il mio lavoro? Faccio tante cose, ma sono prima di tutto un padre e cerco di esserlo nel migliore dei modi possibili, ovvero provandoci senza sosta.

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