Le scarpe lucide dell’uomo di marketing toccarono le zolle di terra umida e il suo viso assunse un’espressione di disgusto.
Il pastore se ne stava seduto sotto un albero. Sonnecchiava e ogni tanto apriva un occhio per controllare che le sue pecore ci fossero tutte.
Aveva la barba incolta e il viso scurito dal sole.
– Ha mai pensato di fare un piccolo investimento? – Chiese l’uomo di marketing.
– A dire il vero, no. – Rispose il pastore.
– Secondo me dovrebbe – incalzò secco il professionista allentandosi il nodo della cravatta e mettendosi le mani in tasca per aprire la giacca e mostrare le sue iniziali sulla camicia. L’atteggiamento gli venne naturale, ma il pastore teneva gli occhi chiusi e dedicava i propri sguardi unicamente alle pecore e ai due cani che ogni tanto si avvicinavano per comunicargli che era tutto sotto controllo.
– Ascolti – disse l’uomo firmato. – Pensi un un po’ cosa succederebbe se lei raddoppiasse il numero delle bestie. Produrrebbe il doppio del formaggio e della lana. Prenderebbe una persona in più con il ricavato e potrebbe raddoppiare ancora le sue bestie e il personale moltiplicando il suo fatturato. Nell’arco di qualche anno, con una puntuale campagna di promozione e uno studio adeguato del logo lei potrebbe cominciare ad avere degli utili. Creerebbe occupazione, farebbe girare denaro. Con la scelta di un giusto testimonial lei potrebbe dare una marcia in più alla sua azienda e nell’arco di una decina d’anni potrebbe finalmente rivenderla e ritirarsi in qualche posticino tranquillo a riposarsi… – Il pastore non rispose.
– Ha sentito quello che le ho detto? – Chiese stizzito l’uomo di marketing. Offeso per il mancato apprezzamento della sua consulenza gratuita.
– Io ci sento benissimo caro il mio signore con la cravatta! – Sbottò il pastore con un fortissimo accento meneghino. – È lei che non ci vede! Cosa le sembra che io stia facendo in questo momento e con 10 anni di anticipo?

Di Salvatore Viola

Scrivo per professione e scrivo per piacere, ma scrivo anche perché ho la tremenda necessità di farlo. Il mio lavoro? Faccio tante cose, ma sono prima di tutto un padre e cerco di esserlo nel migliore dei modi possibili, ovvero provandoci senza sosta.

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