Li vidi entrare insieme. Nel grande supermercato un viavai disordinato di gente che gettava nervosamente pacchetti incellophanati nel carrello.
Loro due si muovevano piano. Prendevano con le mani tremanti e rugose due o tre confezioni e leggevano l’etichetta sollevando appena gli occhiali sul naso. Poi sceglievano quella che costava di meno.
Intorno a loro, bambini biondi sottomettevano genitori distratti piangendo con forza davanti a inutili oggetti colorati che gli venivano prontamente consegnati come obolo di tregua.
I due anziani procedevano senza fretta lasciando semivuoto il loro triste carrello della spesa. Raccoglievano scatolette di tonno con la grazia di chi offre una margherita e ammiravano ciuffi d’insalata avvicinadoli al naso per sentirne l’odore e metterne a fuoco le foglie verdi.
Lei era magra e si appoggiava al carrello spostandosi a piccoli passi, ma facendo attenzione a non perdere mai di vista il suo compagno. Lui, gli occhiali di tartaruga, la barba perfettamente rasata e un contorno di capelli candidi, la seguiva. Si attardava, curioso come un bimbo, davanti ad ogni banco o scaffale osservando tutto con occhi lucidi di meraviglia. Poi, ad un tratto, si fermò. Davanti a lui delle magnifiche ciliegie rosse riposte come gioielli in piccole vaschette di plastica trasparente. Ne prese una e cercò di carpirne il profumo trattenuto gelosamente dalla confezione sigillata. Erano primizie e costavano tanto, così le posò nello stesso istante in cui la moglie si girò a guardarlo.
Quando lei sparì fra gli scaffali lui riprese le ciliegie con ambedue le mani e le guardò ancora.
Rimase fermo come un cucciolo che si è perso, poi riconobbe la camicetta a fiori della sua compagna e la raggiunse con il suo trofeo rosso da 150 grammi.
Lo sguardo di lei si accigliò quando vide il prezzo sul piccolo scrigno di cellophan, ma ormai erano in fila davanti alla cassa. Nel carrello quattro uova, quattro patate, un’insalata, un litro di latte a lunga conservazione, del sale iodato, le pasticche per la dentiera e la vaschetta di ciliegie rosse. Appoggiarono con delicatezza la loro magra spesa sul nastro scorrevole e poi, prima che la cassiera potesse leggere il prezzo con la sua pistola magnetica, lui afferrò le preziose primizie e le spostò al lato della cassa. Lì c’erano altre mille vaschette uguali che altri mille anziani con i capelli bianchi e gli occhi lucidi quella sera non avevano potuto comprare…

Di Salvatore Viola

Scrivo per professione e scrivo per piacere, ma scrivo anche perché ho la tremenda necessità di farlo. Il mio lavoro? Faccio tante cose, ma sono prima di tutto un padre e cerco di esserlo nel migliore dei modi possibili, ovvero provandoci senza sosta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *